5 anni di Clan War: Auguri, a noi guerrieri

Il 9 Aprile 2014, ben cinque anni fa, Supercell rivelò al mondo il più grande aggiornamento che Clash of Clans abbia mai visto: le Guerre tra Clan.

Finalmente Clash of Clans, quello “Scontro tra Clan“, voleva significare qualcosa di denso, di profondo, in cui tutti quanti noi giocatori saremmo inevitabilmente entrati in contatto, prima o poi. Un mondo difficile ma affascinante, complesso ma intuitivo, mai noioso, sempre diverso. Un ambiente che cambia col passare del tempo: la gente che viene e va nei clan, chi migliora gli eroi, le mura, chi passa di municipio troppo presto. Le Guerre tra Clan ci fanno sentire uniti anche se siamo lontani, ci fanno sentire amici anche se non ci conosciamo, nel pieno spirito del fair play.

E poi l’inizio del rito. Un capoclan che “starta”, “inizia” o “scatena” una war, sceglie la propria élite di guerrieri, la lente che gira e ti ritrovi là, disegnato sullo schermo avversario, preda e predatore. I preparativi, la modifica delle basi e, infine, la battaglia. Strategie di attacco, tecniche di assedio. E poi “le tre stelle che appaiono sullo schermo” (lo so, sono un grande nostalgico di questa immancabile frase), o l’amarezza di un 99%, la sconfitta bruciante di un esercito che non va dove hai pianificato che vada. Ore e ore di pianificazione, giorni di allenamento, settimane di potenziamenti mirati, tempo dedicato per perseguire la più grande delle vittore: il perfect, 100% di distruzione totale.

Ne è passato di tempo dalla mia prima guerra. Me lo ricordo ancora: era l’agosto del 2014, ero in vacanza con la mia famiglia e giocavo a Clash of Clans in maniera molto amatoriale. Ero in un clan molto scarso per gli standard attuali, non conoscevo nessuno, però ci ho creato un legame quasi affettivo che, ancora oggi, porto avanti nonostante nessuno di loro ormai quasi gioca più. Improvvisamente sono apparso in una “guerra”, senza essere cosciente di cosa dovessi fare: c’era una manciata di villaggi avversari da attaccare, ordinati per potenza.

Ne scelsi uno a caso, lo attaccai come se stessi attaccando un villaggio qualsiasi in multi giocatore e portai una misera stella. Avevo appena sbloccato i draghi e mi ero affezionato, ma non sapevo usarli, così li ho usati male. Col tempo, poi, l’aspetto delle guerre mi prese sempre di più. Diventai un Municipio livello 9, che nel periodo 2015/2017 era il più bel municipio con cui fare guerra (i TH10 ancora avevano le inferno che bloccato gli effetti curativi, ad esempio) perché era bilanciato. Poi sono cresciuto e ho vissuto la ban wave contro chi moddava.

Interi clan spazzati via a cui, però, dobbiamo riconoscere che hanno contribuito moltissimo nell’evoluzione di questa parte di gioco, con la scoperta e la creazione delle prime tecniche “ibride”: la macchinosità di una GoWiPe venne spazzata per sempre dall’elegante dinamismo della GoHog, dalla disarmante potenza della GoLava. E via fino ai giorni nostri.

Col tempo, poi, sono nati piccoli gruppi per creare tornei di vario tipo e di varia caratura, con storie di successo e competizioni nate morte. Una continua vibrazione nel sottobosco non ufficiale non indifferente, che ha spinto Supercell ha supportare con sempre maggior energia questa “specialità”.

Abbiamo visto la nascita dei minatori, dei mastini lavici, per giungere al golem di ghiaccio: tutte truppe nate per “guerreggiare”. Il gioco si è bilanciato e direzionato alle Guerre tra Clan e ha visto sorgere recentemente le Leghe tra Clan e, addirittura, la competizione ESL di Clash of Clans. Chissà cosa ci riserva il futuro, ma sarà sicuramente qualcosa di emozionante.

Intanto, la giornata di oggi deve essere vissuta con un moto di gioia, perché tutti abbiamo vissuto le Guerre tra Clan. Perché l’anniversario delle Guerre tra Clan è l’anniversario dei clashers di tutto il mondo.

So long, Clan Wars.