Clash of Clans e il morbo di Neymar

Se siete uomini, avete sicuramente, almeno una volta nella vita, giocato a calcetto. Ah! Il calcetto! Beh io lo chiamo calcetto, ma il nome ufficiale sarebbe Calcio a 5. Calcetto fa più terrone, in realtà. In pratica, è la scusa per un 35 enne dal fisico scolpito da anni di allenamento a sport estremi tipo “tuffo sul divano e relativa apnea di 6 ore” oppure “ingozzo multiplo di parmigiana di melanzane e braciole imbottite” per dire alla propria compagna “io esco, lunedì sera”.

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La compagna ringrazia gli altri 9 disadattati che se lo portano via così che lei possa vedersi Temptation Island in santa pace.

Che c’entra il calcetto con Clash? Mo ve lo spiego. E appena vi dico due paroline magiche, capirete.

Perché a calcetto ci sta sempre una figura. Oltre allo scarso, al paccaro, al tirchio e all’infortunato cronico, ci sta lui. Il professionista.
E il professionista è colui che, a 13 anni, per circa due settimane, ha fatto parte di una squadra di calcio semi-dilettantistica che riusciva a mettere insieme più di tre passaggi di fila. E da allora, lui, è diventato Neymar.

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E così a 35 anni, quando malauguratamente lo chiami a giocare, la prima domanda che fa è: Com’è il livello? Appena sente che c’è qualcuno che secondo lui è sotto la sua media, comincia la tiritera.
“Ma qua potrei giocare da solo….” “Ma sto passaggio non lo dovevi fare così ma coli…” “E tieni la posizione in campo come ti ho detto io se no non va….” Aspe’ aspe….la frase più importante: “eh no, eh! Io così, non mi diverto!”.

Quando poi tocca il pallone, la trasformazione in Neymar si completa. E così non passa mai la palla, non rispetta le marcature, comincia a fare giochetti anche quando non ce n’è affatto bisogno, fa di testa sua, sbaglia, si incazza, e a metà partita ferma tutto e fa: “no, così non funziona, questa è la prima e l’ultima volta!”

Gli altri 9 lo guardano, già sapendo di non chiamarlo mai più, ma per quieto vivere finiscono la partita, soprattutto per non pagare la quota extra, se Neymar se ne va via prima.

Triste a dirsi, su Clash, si sta diffondendo il morbo di Neymar.
A volte trovi dei players che, per un fortuito caso nella vita, sono riusciti ad entrare in un clan dove hanno imparato qualche tecnica diversa dalle solite. Oppure, date le loro circostanze, possono dedicare molto tempo ad imparare e affinare tecniche un tantino più “difficili”. E diventano i Neymar di Clash.

Perché non è che, visto che ho le capacità, magari insegno ad altri. No no! Io me la devo tirare…anzi, in gergo Clashiano, devo “swaggare”.

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Cioè? Devo fare vedere che sono migliore degli altri, magari buttando a caso una pozione o delle truppe prima di finire l’attacco, per farti capire che sono capace a trissarti anche senza di loro.

E quando li chiamano a fare degli eventi, la prima domanda è : qual è il livello? Ma non sono “competitive”? E subito prendono di mira uno, o due presenti in clan e cominciano a fare:
“Eh ma sta base non va bene….nonononono….io la trisserei subito”….”ma che fai addestri le streghe? Non sai che sono bandite dalla corte europea dei diritti dei clashers?”

Ah già, non ve l’ho detto ancora: il Neymar di Clash odia le tecniche che lui dispregiativamente definisce “spam”. Non importa che si riesca a trissare basi che lui reputa “anti-spam”. Non importa che tu faccia più stelle o percentuale di lui. Se usi tecniche spam, sei scarso a prescindere.
È come dire se segni 10 goal, ma non fai un dribbling, e niente, non sei nessuno. Non sei Neymar.

Caro Neymar, vedi, a noi altri 4 che stiamo in squadra con te, rispettivamente lo scarso (quello che non trissa manco a pagare), il paccaro (quello che si scorda di cambiare la base), il tirchio (quello che non dona) e l’infortunato cronico (quello coi reali sempre in up e con le truppe livello meno 3), interessa divertirci. E fare stelle.

A noi, che tu fai il dribbling figo, interessa poco. O che usi la tecnica da Neymar, frega ancora meno. Perché a calcetto si vince se segni di più, non se segni di tacco in rovesciata. Come in Clash, si vince se fai più stelle dell’altro. E le posso fare come mi pare, basta che le faccio.

E sappi, mio caro Neymar, che io quelli come te li chiamo a giocare solo quando me ne manca uno. Perché non ci voglio giocare con uno che mi critica sempre ogni passaggio, ogni truppa che addestro, ogni pozione sbagliata. E non regge nemmeno la scusa del “competitive” : si chiama maleducazione, e basta.

Fai na cosa: la prossima volta che vieni a giocare con noi, prova per una volta a divertirti senza criticare. O senza menartela. Vedrai che è possibile ed anche impressionabilmente rilassante vincere o perdere senza dover necessariamente dimostrare di essere “più”. Anche perché, i veri “Top” non hanno bisogno di dirlo in giro. Non se la devono tirare in chat, su YouTube, o nei gruppi. Perché il vero Top, lo è anche nella modestia.

Senti a me, Neymar. Ogni mese ci sta un torneo Esl per Clash. Iscriviti. Vincilo, visto che sei tanto bravo. Che a trissare gli amatori, so buoni tutti. Trissa i professionisti.

E poi ne parliamo.

Simon C.