Clash of Clans e la nostra nuova concezione del Tempo
Clash of Clans e la nostra nuova concezione del Tempo
Articolo a cura di: Simon C.
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Detto questo possiamo dare il benvenuto al nostro nuovo collaboratore che ci presenta oggi, il suo primo articolo!
Si, ok, il titolo sembra una roba scientifica alto livello che Guido Visconti scansati tu e Carlo Rubbia… purtroppo però chi scrive non è nessuno dei due, ne tantomeno si avvicina lontanamente ai livelli sinaptici di due tra i migliori scienziati italiani.
Però pensiamoci: Clash of Clans, in effetti, è riuscito a modificare la nostra concezione del tempo in maniera profonda e radicale. Aspè…mi spiego…Negli anni 90, i videogiochi erano strutturati così: quando interrompevi il gioco, quando ti scollegavi dal PC o dalla console (e dovevi farlo sennò i tuoi ti sacagnavano gentilmente di mazzate), la tua partita finiva.
Ripeto per i millennials: la partita finiva. Kaput. Il tuo personaggino 8 bit grafica a 3pixels e 3/4 rimaneva lì dove lo avevi lasciato.
Con l’uscita di Clash invece, si è creato un nuovo stereotipo di giochi, i free to play… E sempre più spesso vediamo comparire su AppStore o Play Store immagini sbiadite di quella che è la pietra angolare di questo nuovo modo di giocare, che, diciamocela tutta, noi adoriamo. E lo adoriamo proprio perché diverso.
Perché Clash ha questo: anche se non ci sei, anche se non sei fisicamente a fissare uno schermo e ad ascoltare la musichetta, gli estrattori si riempiono, le miniere pure, le caserme addestrano truppe e i laboratori avanzano coi miglioramenti.
Embè? Che ci sarebbe di diverso? Il fatto che la nostra presenza non sia prevista, ecco cosa c’è.
Con Clash, siano calati in un universo di gioco infinito. E questo ha portato alla modifica sostanziale del nostro concetto di tempo. Perché non vediamo più il gioco come semplice passatempo, ma come una vita parallela, una “second Life” in cui ci rifugiamo ogni volta che possiamo, non solo per il gusto di giocare, ma per riappropriarci di quello che ci han tolto, negato: il controllo.
Perché solo quando siamo online, siamo padroni del nostro villaggio in maniera assoluta. Totale. E l’incertezza di quello che accade quando siamo off ( maledetta pausa personale!) forse è lo stimolo più grande che ci porta a ritornare online.
Perché diciamoci la verità, non stiamo parlando di un gioco con grafica eccezionale, o una avventura con una trama da sceneggiatura degna di un Oscar.
Basti pensare al fatto che se mettiamo in up un eroe, il costruttore va a tirargli martellate addosso…
Quello che ci attira è proprio il desiderio di sfidare il Tempo, che avanza inesorabilmente privandoci del Controllo.
E qui non c’è che dire: Grazie, Clash of Clans! Perché ci hai dato una sensazione che riempie un bisogno che è estremamente più profondo del gioco, quello di poter controllare , seppur in maniera virtuale, lo scorrere di qualcosa immensamente più grande di noi, il Tempo.
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