L’essenza di un leader in Clash of Clans: il teorema del parrucchiere

Al momento della stesura di questo articolo, sono circondato da donne impegnate a farsi belle, chiacchiere amabili sugli argomenti più disparati, trilli di notifiche Facebook e Instagram, cover di smartphone orribili a forma di gattino o cuoricini e un neonato che mi fissa con una faccia da “chiseieperchétiseipermessodisedertidifronteame“. Manca solo il Pinscher Toy in borsetta, e abbiamo l’en-plein, signore e signori!

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Prima che pensiate male, vi confesso che ho accompagnato mia moglie dal parrucchiere. E mentre guardavo quell’uomo muoversi con leggiadria non solo da una cliente all’altra, ma anche da una conversazione all’altra e da un giudizio su una cover (orribile) all’altra (ancora più orribile), ho avuto l’illuminazione.

E ho capito che, per fare il coiffeur pour dames, DEVI essere un leader.
Pensateci bene: il parrucchiere è l’unico, ripeto, l’unico uomo autorizzato a mettere mano sui capelli di una donna. E non è poco, eh! Oltre a questo, deve avere doti comunicative fuori dal comune. Riuscire a seguire sette, otto conversazioni diverse tra loro, dando ad ognuna la risposta adatta, è roba da supereroi. La media di conversazioni che un uomo normale può intrattenere con una donna è uguale a 0,2, portata ad 1 solo se l’uomo riesce a non focalizzarsi sulle doti fisiche dell’interlocutrice ma concentrarsi su quelle intellettive.
E poi quando parla….quando un coiffeur parla diventa una creatura a metà tra Alberto Angela e Cristiano Malgioglio: cioè uno che ti riesce a dire le peggiori cose in faccia, ma con lo stile affabile del presentatore televisivo.

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Proprio come dovrebbe essere un buon capo in Clash of Clans. Perché diciamoci la verità: se di clan ne abbiamo girati, ne abbiamo visti di casi umani. Dittatori alla Pinochet, emeriti imbecilli alla Flavia Vento, provoloni e lumacone rispettivamente alla “Romolo Prinz” e “Jessica Rabbit”, desaparecidos alla Godot….beh, la lista è lunga. Ma un buon capo deve avere tre doti principali:

1. Comunicative. Deve essere capace di gestire una chat clan e gruppo in maniera perfetta. E quindi deve sapersi barcamenarsi tra le discussioni serie come un consiglio sulla strategia da utilizzare, e le facete come le frivolezze che creano gruppo. E spesso ti trovi chat miste, dove un messaggio serio si alterna ad uno meno serio, ed è lì che deve uscire il “coiffeur” che c’è in un leader. Che deve riuscire a capire anche quando e se intervenire in una discussione, se ad esempio due membri sembra stiano litigando ma in realtà scherzano, o viceversa.
2. Deve saper prendere decisioni, anche non condivise. Non è insolito che le donne vadano dal coiffeur per “una spuntatina alle doppie punte” e ritornino con i capelli corti e una nuova tinta. Questo perché una volta che sei seduta comoda in poltrona, con in una mano la tazzina del caffè e nell’altra lo smartphone dalla cover orribile, sei completamente nelle sue mani. E lui taglia, taglia, anche più di quanto vorresti. Ma sa quel che fa. Ecco, il capo deve essere cosi: capace di “tagliare” un player anche se non vorremmo, per il bene del clan. Oppure di “cambiare tinta”, cioè farti cambiare quella tecnica che usi da quando sei th8 e che è diventata la tua panacea per ogni villo, e trasformarti in un tristellatore fatto e finito.
3. Deve saperti dire le cose. Che è un po l’unione dei due punti precedenti, ma che necessita di un paragrafo a parte. Perché il modo con il quale un capo gestisce un clan fa tanto. Deve essere fermo, ma non irremovibile; schietto, ma non offensivo; protettivo, ma innovativo; preparato, ma non saccente….ecco, vabbè, meglio che ci ritiriamo, va…

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Altre caratteristiche del coiffeur sono necessarie per un buon leader. Ad esempio, non è mai da solo, ha sempre una nutrita schiera di collaboratori (cocapi) che lo supportano nelle questioni meno impegnative, ma fanno sempre capo a lui per una decisione che devia da quelle standard. E se spunta una grana, è lui che in prima persona ci mette le mani e rimette in piedi la baracca.
Un buon capo deve sapere pure quando è il momento di ritirarsi e cedere l’attività, se la mano non è più quella buona.
Ed infine, più di tutto, quando sbaglia, (perché anche i coiffeur più supereroi sbagliano) deve avere l’umiltà di ammetterlo… Questa ultima caratteristica è difficile se non impossibile da trovare, sia tra i capi sia tra i parrucchieri…

Perché non potrai fare altro che cambiare parrucchiere, quando tornata a casa ti accorgi che il blu drago-elettrico non è che renda al massimo, sul tuo incarnato….

Simon C