“Millefoglie” su Clash of Clans

“Millefoglie” su Clash of Clans

Il millefoglie è un dolce multistrato goloso e irresistibile per chi come me adora la crema. Millefoglie è stato pure il mio clan e un’idea di gioco leggero che mi ha accompagnato per quasi un anno.

Quando a clan finito parlo con ragazzo che ci passò millefoglie e scopro … il nome non era riferito al dolce che abbiamo usato nei loghi ovunque ma è una pianta che probabilmente tutti abbiamo visto molte volte senza conoscerne il nome achillea millefoglie
ecco scoperto l’arcano di come è andata: una bella avventura che molti hanno creduto potesse essere altro.

Partiamo però dall’inizio.

Millefoglie per me è stata un’esperienza diversa. Come spesso accade non era solo un clan, in questo caso era un contenitore ludico a tema Clash of Clans.

Nasce nella forma finale come un clan livello 8 prestato da un player gentile.
Inizialmente è un clan rifugio giusto per passare il tempo e fare qualche war da 10 giusto per.

Clash però è incentrato sui clan e quindi per fare giochi e leghe si inizia a reclutare.
Testi particolari ovviamente non ideati da me di cui gestivo la messa online.

Il mio ruolo di addetta alla logistica che ricopro spesso credo in millefoglie abbia raggiunto il suo apice.

Attirati da messaggi un po’ diversi arrivarono player vivaci, nuovi o che avevano reiniziato dopo tempo, alcuni molto capaci, tutti molto attivi.
E scoppiò il covid.

Complice il covid avevamo tutti molto tempo libero come murati in casa e oltre al game che andava alla grande iniziammo, anzi per essere precisi iniziarono, a sfornare meme.

Dopo i meme si passò agli audio, ai telegiornali, la radio, all’organizzazione di giochi, sfide a tema interne al clan e pure novelle ispirate. Dover passare giorno e notte senza quasi uscire aguzza l’ingegno.

Un clima così frizzante attira amici di amici e da organizzare per il clan ci si pone il problema di espandersi e fare conoscere gli eventi. Anche perché la struttura di alcuni eventi ha bisogno di un numero di player superiore a quelli di un clan.

Gli eventi da interni diventano esterni, amici si aggiungono e anche semplici curiosi.
Era un periodo vulcanico, i rendiconti li trovate qui su tlw (qui, e qui). Nottate a fare quadrare le cose.

Ci si pone anche il problema di come rimanere autonomi come creatori di eventi aperti a tutti ma di farli conoscere. È un problema complesso da spiegare oggi, ma le community in quel periodo portavano un lavoro di gestione continua delle tensioni che era logorante.

A noi interessava diffondere un’idea di gioco leggero. Anzi no in realtà neanche diffondere, era divertente giocare e creare mescolando game diversi in libertà.

Io di solito cercavo i buchi di trama da tappare, gestivo liste e facevo da cavia per le prove.
Marta ma secondo te la locandina …
Il bot …

Dimmi se questo può funzionare…

Dopo un primo recap entusiasta di un mitico clash villager restare autonomi divenne più difficile, ma durò poco giusto il tempo di un bel po’ di fegato amaro.
Costruire un evento è entusiasmante ma chiunque lo abbia fatto sa che è pure molta fatica organizzativa, fare tornare i player e i villi con lo schema deciso è un lungo lavoro certosino pieno di imprevisti: c’è sempre chi passa di th, chi viene messo in war o si dimentica, chi non sopporta un compagno di squadra che nel 1931 lo ha guardato storto e chi protesta a prescindere. Insomma prima e durante chi organizza ha molto da fare.
Finito un evento c’è già il successivo abbozzato che i giocatori lo chiedono, ma per chi organizza c’è bisogno di un attimo di riposo che spesso non c’è. Però funzionava, stancante, totalizzante, ma bello.

Poi però… però… improvvisamente finì.

Qualcosa si era rotto nel gruppo, dopo il periodo di crescita in troppi avevano iniziato a cercare altro senza riuscire a staccarsi in maniera indolore.
Il capo cedette “Marta stacco un po’, ti lascio i gradi“, prima prese pausa e poi … smise.

Il clan sopravvisse qualche mese, ma io avevo già un clan e mantenere un gruppo in ricordo di un passato che non c’era più aveva poco senso, il gioco è bello quando dà energia, non rimpianto e nostalgia.

A distanza di tutto questo tempo colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ci hanno dato il piacere di giocare insieme e ancora di più chi nel progetto ha creduto e ha collaborato a svilupparlo come chi ci ha dato fiducia spazio.

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Tutto ha un inizio e ha pure una fine.
Rimane la curiosità di sapere cosa sarebbero stati i prossimi eventi in bozza che con la chiusura sono rimasti lì.
In futuro ci saranno nuove avventure ma non il Millefogliebot e la sua idea di gioco leggero.

Marta Clash

Questa storia è dedicata al capo e creatore di millefoglie, amico che mi ha costretto a iniziare a scrivere per TLW, compagno di mille avventure di Clash e di infiniti casini.

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