Storia della campionessa
Con l’avvento del th13 è arrivata pure lei, il quarto eroe.
La campionessa ovvero una ragazza guerriera che tira una lancia e tutto trafigge: probabilmente l’eroe più potente di sempre.
Nel villo c’era scompiglio e curiosità per questa nuova eroe schiva e possente. Le truppe avevano provato a portarla intorno al fuoco a parlare con loro, pure la regina aveva provato. Ma una strana timidezza rendeva gli inviti goffi e poco efficaci.
Le malelingue cominciarono a sciogliersi: “ma li vedi i capelli non curati” “e le unghie, dai non si può stare con unghie così” “e come salta sui muri, bravissima per carità, ma sembra una scimmia”.
La campionessa sembrava non accorgersi ma si isolava sempre di più e tutti la evitavano.
Una sera un piccolo goblin andò da lei e con sorpresa di tutti la convinse a unirsi al bivacco intorno al fuoco.
E si mise ad ascoltare le storie che si raccontavano col piccolo goblin che piano piano si addormentava accanto a lei.
Passarono i giorni e le war, la strana amicizia durava e non solo. Il piccolo goblin piano piano le spiegò gli usi del villaggio. Le insegnò come correre più veloce di tutti e l’aiutò pure a trovare uno stile che le si addicesse.
Col tempo il carattere della campionessa divenne meno ruvido e le varie truppe cominciarono a notare che non era poi così male.
Anche con le unghie non rifatte e i capelli scarmigliati aveva ora un sorriso radioso e uno sguardo fiero.
Quando assaltava i nemici era veramente un incanto da guardare.
Non era più la timida guerriera, ora piaceva e tutti si contendevano la sua presenza.
E un giorno chiese la parola al bivacco.
Silenzio improvviso e molti sguardi curiosi.
La campionessa così raccontò:
“Sono nata qualche anno fa non so bene dove, ma nei boschi di montagna. Sono cresciuta isolata dal mondo libera di correre e arrampicarmi. I miei genitori mi volevano molto bene ma lì vivevano, non mi hanno mai voluto raccontare perché di questa vita solitaria.
Ho imparato a combattere da mio padre e mi sono allenata con la caccia, prima animali piccoli e poi sempre più grandi. Come amavo quella vita solitaria e selvaggia.
Quando ho avuto l’età giusta mio padre mi chiese se avrei voluto allenarmi e diventare una guerriera.
Con l’inconscienza della mia età sono partita, ho conosciuto il mondo e sono arrivata al vostro villo.
Ho visto la regina, alta e possente, le dolci arcere e io non assomigliavo a nessuna di voi.
Mi sono sentita sola e inadeguata.
Poi ho trovato un amico, un vero amico di quelli che ce ne sono pochi.
Stasera lo volevo pubblicamente ringraziare perché come mi ha aiutato a trovare un equilibrio in questo mondo che per me è totalmente nuovo non era ne ovvio ne scontato.
Lui ha saputo vedere le mie difficoltà e mi ha aiutato a superarle. Voi, che ora mi adorate, no.”
Detto questo si alzò e andò a dormire.
Buonanotte players
Marta clash
Si ringrazia Maya del clan Viteliu’ per l’ispirazione