Storia di un bulletto

C’era una volta
un re gridarono gli scheletrini
Si piccoli c’era anche un re, una regina e pure un sorvegliante ma la storia non è su di loro.

C’era una volta un bocciatore.
Blu, grassoccio (lui dice muscoli ma è grassoccio) e spaccone come tutti i bocciatori, nulla di speciale.
Ma lui era convinto essere il più forte dei forti di Clash e che nessuno potesse competere con lui.

Girava per il villaggio rimirando il suo pietrone aspettando le lodi e gli sguardi ammirati. Alcune arcerine se lo mangiavano con gli occhi e ciò alimentava il suo ego smisurato.
Non ci sarebbe stato nulla di male se non fosse che ogni motivo per lui era buono per umiliare gli altri, specie coi barbari era odioso. Sempre a sottolineare che erano bassi, che manco la regola della L con loro… Insomma veramente pesante.

Il re lo convocò per provare a farlo ragionare, il boccia ascoltò, sembrava interessato. Poi uscì, vide una valk e provò a toccarle dietro schivando per un pelo l’ascia che roteò verso di lui in risposta.
La risata che ne seguí fece chiaramente intendere che se era andato a fare una girata il re quella mattina ci avrebbe fatto un affare migliore.

Il boccia era convinto che nessuno avrebbe mai osato emarginarlo perché grazie a lui i triss venivano. Ma un giorno in cui ne aveva combinata una peggio delle altre (se siete curiosi chiedete al minatore non a me) il re stufo lo bandì dalle war.
Sarà che erano motivati da dare una lezione all’arrogantello che si credeva chissà chi, sarà che erano finalmente tranquilli, le war successive furono una serie di triss da paura. Nessuna truppa a funghi, tutte a bersaglio.

Al boccia mancavano le war e alla fine si scusò con un bel po’ di truppe a cui aveva fatto torto e rientrò.
Vi vorrei dire che da quel momento il boccia diventò amabile, ma insomma anche nelle favole i miracoli sono rari. Però aveva capito la lezione e si impegnò a migliorare.

Buonanotte players

Marta clash